lunedì 31 marzo 2014

Il primo caldo sole, una buona tisana e un bel libro di poesie.

Sguardo di amore
Tornavamo in silenzio verso casa,
la sera estiva, tiepida, violetta,
accarezza i monti e le pinete,
rossi bagliori,
sfuggendo da occidente
incendiavano i rami.
Sul mare, lenta
cadeva l’ombra della notte.
Ed ecco, ti voltasti verso me:
e io li vidi i tuoi capelli biondi
riverberare per la rossa fiamma
di quel tramonto:
un tuo sguardo saettò di tra le ciglia,
come lama s’infisse nel mio cuore.
                                                   Paola Cannas

venerdì 28 marzo 2014

Voglia di cantarla a memoria


Chi sono io?
Cosa sarò?
Che cosa sono stato
tra quello che ho vissuto
e quello che ho immaginato?
Ora di te cosa farò?
E’ così complicato
se muoio già dalla voglia
di ricordarti a memoria
se muoio già dalla voglia
di ricordarti a memoria.

venerdì 21 marzo 2014

#Spring

It's the first day of spring
And my life is starting over again
Well the trees grow, the river flows
And it's water will wash away my sin
For I do believe that everyone
Has one chance to fuck up their lives
Like a cut down tree I will rise again
And I’ll be bigger and stronger than ever before

martedì 18 marzo 2014

Time-out

  
18/03/’14 - ore 12:15
     
18/03/’14 - ore 13:09

L’evidenziatore tra le pagine #18

L’autore è il mio regista preferito. La città è talmente bella e affascinante da far innamorare. Il libro è un ritorno  a casa, alle proprie origini,  alla propria infanzia, al primo amore, alla propria madre, alla famiglia.
Un regista turco, da Roma, in aereo, sta tornando a Istanbul. Sullo stesso aereo viaggia una donna che a Istanbul, ci va per lavoro  insieme al marito e ad amici.
Le due storie, a capitoli, si danno il turno, si sfiorano e si  incrociano. Per lui sarà un ritorno attraverso il cuore, per lei sarà un inatteso cambio di vita. Rosso. Rosso come i melograni, cone il rossetto di questa mamma  tanto amata, rosso come i più bei tramonti sul Bosforo. Poi arriva la notte e tutto si illumina. Stelle e moschee trasformano Istanbul in un presepe bellissimo! Si legge in un fiato e… sembra di essere seduti al cinema.
Ma adesso so che è questo il punto dell’amore: avere qualcuno che ti aspetta davanti alla porta, la sera. Qualcuno che ti abbraccia. Qualcuno tra le cui braccia, anche se solo per un giorno e non per sempre, ti senti a casa.
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quello che ho imparato e imparo sull’amore è quello che racconto nei miei film, in tutti i miei film. E cioè che non dimentichiamo mai le persone che abbiamo amato, perché rimangono sempre con noi; qualcosa le lega a noi in modo indissolubile, anche se non ci sono più.
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Ho imparato che l’amore non è solo sesso: è molto, molto di più. Ho imparato che l’amore non sa né leggere né scrivere. Che nei sentimenti siamo guidati da leggi misteriose, forse il destino o forse un miraggio, comunque qualcosa di imperscrutabile e inspiegabile. Perché, in fondo, non esiste mai un motivo per cui ti innamori. Succede e basta. È un entrare nel mistero: bisogna superare il confine, varcare la soglia. E cercare di rimanerci, in questo mistero, il più a lungo possibile.
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Perché a volte non serve partire, fuggire. Il vero altrove, spesso, è dove già siamo, e possiamo trovarlo solo se abbiamo la forza di affrontarlo. Muoversi da fermi, accettando la realtà. E solo così cambiarla. Muoversi da fermi, o fare le valigie per il mondo. Un passo dopo l’altro.

lunedì 17 marzo 2014

From my window office #26

16/03/’14 - ore 20:10
Non so ballare niente
Ne un tango, ne un valzer
Non so ballare niente
Mi dondolo in disparte
La vita è una mossa
Dimentico me stessa
Sono la tua donna piena d’ombre
Spingo la nave in rotta
Sento una fitta al cuore
Non ho paura voglio solo andare
E dentro le tue mani
Sono una luna in piena
Resto lassù a guardare la tua voglia 
che…
Nada 

domenica 16 marzo 2014

la Primavera è nell’aria

15/03/’14 - ore 15:05
Primavera sei stata qui 
il tempo dell’amore è così
è violento lieve un battito
il cuore che va
e nel petto sa di oceani la mia libertà.
Mango

martedì 11 marzo 2014

L’evidenziatore tra le pagine #17

Con Il bordo vertiginoso delle cose la sensazione di smarrimento, non appena ho terminato il libro, è stata molto, molto forte. Non riesco ancora a decidere se mi sia piaciuto o meno, né tanto meno a capire da cosa dipende questa mia indecisione.
Il romanzo racconta la storia di Enrico, in un alternarsi tra passato ambientato nei banchi di scuola e narrato in prima persona, e presente, ambientato a Bari una trentina di anni dopo e narrato in seconda. Una scelta molto particolare quella di dare del tu al lettore, che ti trascina immediatamente dentro il libro e dentro il personaggio. Enrico da giovane era un liceale come tanti, un po' solitario, con una grande passione per la scrittura e per la musica. La sua vita cambia quando nella loro classe arriva Salvatore, un ragazzo più grande, già bocciato due volte, e soprattutto politicamente impegnato, che un giorno decide di insegnare a Enrico a difendersi contro gli attacchi dei bulli. 
E' lo stesso Salvatore che trent'anni dopo viene ucciso durante una rapina a mano armata e che riporta Enrico a Bari, in cerca di qualcosa, di un passato rimasto in sospeso che non gli permette di vivere il presente. E' uno scrittore di successo che non riesce più a scrivere, con una vita sentimentale disastrata e un senso di insoddisfazione che non riesce a placare. 
E' un romanzo che parla di adolescenza quindi, un'adolescenza vissuta negli anni '70, che segna inevitabilmente chi la vive, senza che riesca a superare quello che è stato. Enrico da adulto si ritrova un po' in sospeso, a guardare appunto le cose da un bordo vertiginoso su cui si tiene in equilibrio, tormentato dalla paura di cadere ma allo stesso tempo attratto dal vuoto. E' un scrittore di successo che ha scritto un solo libro, è un uomo che è fuggito dalla sua vita e dal suo passato e che ora deve ritrovare se stesso.
Riflettendoci bene, il difetto maggiore di questo libro è che si arriva alla fine senza accorgersene. Può suonare un po' strano, perché di solito questo vuol dire che è scritto talmente bene ed è talmente coinvolgente che si divora senza difficoltà. Il fatto è che qui arrivi alla fine e pensi che non dovrebbe essere finito, che ci sono troppe cose lasciate in sospeso, concluse quasi di fretta, che ti fanno pensare a qualcosa di incompleto. Manca qualcosa. Manca nel passato di Enrico, ma manca soprattutto nel presente. Si chiude il libro e non si può fare a meno di domandarsi: “E quindi che succede adesso?".
A noi interessa soltanto il bordo vertiginoso delle cose
(cit. Robert Browning) 

From my window office #25 Smell of sea

10/03/’14 - ore 13:50
10/03/’14 - ore 13:53
L'odore del mare mi calmerà, 
la mia rabbia diventerà 
amore, amore e mi sorriderà 
un giorno normale illuminerà 
né falso né vero, intorno a me non c'è 
né bianco né nero, è tutto nel mio cuore 
e tutto questo cambiare che amore poi diventerà.
… 
E. De Crescenzo

sabato 8 marzo 2014

Donna…

Donna ti voglia cantare 
donna la madre, donna la fine 
donna sei roccia, donna sei sabbia 
e a volte nuvola sei... 
Donna sei acqua e sei fiamma 
donna paura, donna allegria 
donna saggezza, donna follia 
e a volte nuvola sei... 
Donna, donna sei l'ombra 
donna sei nebbia, donna sei l'alba 
donna, donna di pietra 
a volte nuvola sei... 
Donna, donna l'amica 
donna sei nave, donna sei terra 
donna, donna sei l'aria 
e a volte nuvola sei... 
Donna sei sete e vendemmia 
donna sei polvere, donna sei pioggia 
donna saggezza, donna follia 
a volte nuovia sei... 
Donna ti voglio cantare 
donna sei luce, donna sei cenere 
donna sei ansia, donna sei danza 
e a volte nuvola sei... 
Donna, donna sorgente 
Donna sei erba, donna sei foglia. 
donna, donna sei pietra 
e a volte nuvola sei...