giovedì 31 ottobre 2013

L’evidenziatore fra le pagine #12

"Gratitude" prende il suo titolo da un pezzo dei Beastie Boys, una delle band che mi hanno influenzato di più nel fare il mio mestiere. Gratitude vuol dire gratitudine ed è’ il racconto di tanti anni in cui la musica ha governato la mia vita dalla mattina a notte fonda mettendomi in contatto con tanta gente, tanta vita, molti posti. Ci sono dentro le persone, le storie, le avventure, le perdite, le conquiste, l’amore, la vita, gli addii, gli incontri, le canzoni, i viaggi. C’è dentro la storia di un ragazzo con una passione feroce, una dedizione assoluta e una voglia di spaccare dirompente e totalizzante, per il gusto e la necessità di mettersi in contatto con il mondo, di morderlo, di fare qualcosa della propria vita facendo ballare la gente, più o meno. Una passione che invece di affievolirsi è cresciuta sempre e continua, molto anche grazie a chi l’ha condivisa e sostenuta.”  Lorenzo Jovanotti


La mia storia artistica di questi 25 anni si divide in prima e dopo la mia vita di coppia con quella che poi è diventata mia moglie. In parole povere prima era una cosa poi è diventata tutta un’altra storia. E’ come se a un certo punto mi fosse spuntata un’ala, o una ruota, o un nuovo paio di antenne aggiuntive, come se avessi scoperto una parte della mia vita che stava sigillata in qualche stanza e che lei mi ha aperto.
Se molte mie canzoni hanno preso una piega romantica non è colpa mia, ma responsabilità sua, perché è lei che me l’ha evocata, se non l’avessi incontrata avrei continuato a parlare di cose come il ritmo, la politica, fare il ganzo, pompare le casse, la spiritualità, tutte cose che sono convinto siano molto meno importanti dell’amore, se uno vuole proprio fare una classifica.

mercoledì 30 ottobre 2013

Time-out

                  “Meriggiare pallido e assorto…”      E.Montale

domenica 27 ottobre 2013

Post-it

"E chi un giorno dovrà scagliare il fulmine dovrà per molto tempo restar nube”  F. Nietzsche

domenica 20 ottobre 2013

Postcards from Lake Garda

La languida atmosfera del Lago di Garda mi riempiva il cuore di nostalgica grazia, una leggera nebbia baciava le acque placide e tutto era immobile, un torpore che sapeva di magia, di antico...     


L’emozione è intensa quando si varca il cancello del Vittoriale, dimora gardesana di Gabriele D’Annunzio, in cui ancora oggi si percepiscono presenze celebri di personalità del mondo dell’arte, della musica e della politica, italiani e stranieri.
 
Villa Cargnacco, questo il nome originario della dimora, colpi il poeta per la sua splendida ubicazione, adagiata sulla collina prospiciente il lago, fra terrazze di giardini, agrumi e olivi. La villa, prima della ristrutturazione, si presentava vecchia, bassa e modesta come la casa di un parroco e per questo paragone il Poeta decise di chiamarla Prioria. La facciata esterna, semplice e lineare fu arricchita di motivi architettonici di pregio, altorilievi marmorei e bronzei, stemmi e cimeli vari, preludio alla ricchezza e alla traboccante quantità di oggetti che si trovano al suo interno.
I giardini, le piazzette, le logge, ovunque anche all’aperto si respira arte, ovunque statue ed archi, loggiati in cui ogni rigoroso decoro ha un riferimento ben preciso nella vita del poeta e copie di calchi antichi, l’Ermete di Prassitelle, la Nike di Samotracia, il Prigione di Michelangelo.
Nel parco troviamo anche incastonata come una gemma la prua della nave Puglia.
E poi c’è il mausoleo, nel cui interno, al centro, egli stesso è sepolto circondato dai cippi funerari dei commilitoni che persero la vita a Fiume.
Trascorrere una giornata visitando il Vittoriale è un’esperienza stupenda, una totale immersione nella storia e nell’arte, in un’atmosfera rarefatta che sa incantare e stupire, in una cornice naturale davvero unica, fresca rigogliosa e vitale con il lago, maestosa presenza, che silenzioso rimane ad ascoltare. 


lunedì 14 ottobre 2013

Post-it “musicale"


“In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore e su di me puoi contare per una rivoluzione.Tu hai l’anima che io vorrei avere."

martedì 8 ottobre 2013

Voglia di disegnare

Quando ero più giovane, mi sarebbe piaciuto molto saper disegnare. A dire il vero, mi piacerebbe anche ora. Purtroppo non ho fatto corsi e non ho mai imparato sul serio, né ho avuto grandi occasioni per impratichirmi, esercitarmi e coltivare quella possibile passione. Forse sarei stato pure bravino, ma da piccolo ho passato troppo poco tempo davanti al foglio con una matita in mano. 
Per fortuna l’anno scorso, ho conosciuto una cara amica che con pochi miei dettagli riesce a muovere quella matita al posto mio.
Questo è la mia ultima creazione...fatta da lei http://lyliworld.blogspot.it/