martedì 18 marzo 2014

L’evidenziatore tra le pagine #18

L’autore è il mio regista preferito. La città è talmente bella e affascinante da far innamorare. Il libro è un ritorno  a casa, alle proprie origini,  alla propria infanzia, al primo amore, alla propria madre, alla famiglia.
Un regista turco, da Roma, in aereo, sta tornando a Istanbul. Sullo stesso aereo viaggia una donna che a Istanbul, ci va per lavoro  insieme al marito e ad amici.
Le due storie, a capitoli, si danno il turno, si sfiorano e si  incrociano. Per lui sarà un ritorno attraverso il cuore, per lei sarà un inatteso cambio di vita. Rosso. Rosso come i melograni, cone il rossetto di questa mamma  tanto amata, rosso come i più bei tramonti sul Bosforo. Poi arriva la notte e tutto si illumina. Stelle e moschee trasformano Istanbul in un presepe bellissimo! Si legge in un fiato e… sembra di essere seduti al cinema.
Ma adesso so che è questo il punto dell’amore: avere qualcuno che ti aspetta davanti alla porta, la sera. Qualcuno che ti abbraccia. Qualcuno tra le cui braccia, anche se solo per un giorno e non per sempre, ti senti a casa.
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quello che ho imparato e imparo sull’amore è quello che racconto nei miei film, in tutti i miei film. E cioè che non dimentichiamo mai le persone che abbiamo amato, perché rimangono sempre con noi; qualcosa le lega a noi in modo indissolubile, anche se non ci sono più.
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Ho imparato che l’amore non è solo sesso: è molto, molto di più. Ho imparato che l’amore non sa né leggere né scrivere. Che nei sentimenti siamo guidati da leggi misteriose, forse il destino o forse un miraggio, comunque qualcosa di imperscrutabile e inspiegabile. Perché, in fondo, non esiste mai un motivo per cui ti innamori. Succede e basta. È un entrare nel mistero: bisogna superare il confine, varcare la soglia. E cercare di rimanerci, in questo mistero, il più a lungo possibile.
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Perché a volte non serve partire, fuggire. Il vero altrove, spesso, è dove già siamo, e possiamo trovarlo solo se abbiamo la forza di affrontarlo. Muoversi da fermi, accettando la realtà. E solo così cambiarla. Muoversi da fermi, o fare le valigie per il mondo. Un passo dopo l’altro.

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