Quella demonia dai capelli rossi era ogni giorno più bella, più nuda, più selvaggia. Il passato era lontano, molte regole erano saltate. Maledetta donna. Era come un vento arrivato a disordinare la mia vita, un disordine che amavo. Proprio io, che mi ero sempre attaccato ai rituali quotidiani per non essere spazzato via dai miei fantasmi. La rossa e lo scompiglio che si era portato dietro erano tutto ciò che volevo, e ormai pensavo con disgusto alle mie vecchie e stupide abitudini. Lei era riuscita a illuminare la banalità della mia vita. Attaccai il quinto canto con la stupenda sensazione di fare a pugni con una montagna. Ero un eroe romantico difronte alla misteriosa immensità della natura, e la mia stessa impotenza si tramutava in pura forza vitale, in volontà di continuare l'impari lotta.
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"Il contratto" - Marco Vichi
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