giovedì 22 agosto 2013

L’evidenziatore tra le pagine #10 Letture sotto l’ombrellone

Ora che l’ho finito, posso sicuramente dire che Norwegian Wood, è uno dei più bei libri letti fino ad ora sotto l’ombrellone. Era da tanto tempo che non incrociavo una storia così, una storia capace di prendermi fin dall'inizio, una storia che non mi ha dato tregua finché non sono arrivato all'ultima pagina.
Murakami è riuscito  a concentrare in questo  libro una storia di solitudine e dolore, di speranza e riflessione, di angoscia, morte e rinascita. 
Midori resterà per i miei gusti un bellissimo personaggio femminile,. Fragile e forte. Donna e bambina. Determinata. Semplice. Innamorata. Dignitosa, anche nel modo di vivere il proprio dolore. Il suo è il personaggio che più mi ha conquistato in questo romanzo, ma mi sono molto affezionato anche al narratore. 
Quella di Norwegian Wood è una storia che conta ben quattro suicidi, cosa che di per sé mi ha riempito di angoscia. Eppure, alla fine, quando sono  restato sospeso in quella telefonata tra Midori e Watanabe, quando le parole sono terminate ed è rimasto solo lo spazio bianco, l'angoscia non era il sentimento che prevaleva in me. Sentivo qualcosa di più simile alla speranza. La speranza che per tutti noi, qualunque sia la cicatrice che ci portiamo dentro, ci sia un futuro migliore da qualche parte, popolato da persone che sapranno aiutarci a rimarginarla, quella cicatrice. Dobbiamo solo crederci ed essere abbastanza curiosi per andare a vedere come sarà, il nostro futuro.


Ecco la colonna sonora del romanzo. La canzone preferita di Naoko.

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