La languida atmosfera del Lago di Garda mi riempiva il cuore di nostalgica grazia, una leggera nebbia baciava le acque placide e tutto era immobile, un torpore che sapeva di magia, di antico...
L’emozione è intensa quando si varca il cancello del Vittoriale, dimora gardesana di Gabriele D’Annunzio, in cui ancora oggi si percepiscono presenze celebri di personalità del mondo dell’arte, della musica e della politica, italiani e stranieri.
Villa Cargnacco, questo il nome originario della dimora, colpi il poeta per la sua splendida ubicazione, adagiata sulla collina prospiciente il lago, fra terrazze di giardini, agrumi e olivi. La villa, prima della ristrutturazione, si presentava vecchia, bassa e modesta come la casa di un parroco e per questo paragone il Poeta decise di chiamarla Prioria. La facciata esterna, semplice e lineare fu arricchita di motivi architettonici di pregio, altorilievi marmorei e bronzei, stemmi e cimeli vari, preludio alla ricchezza e alla traboccante quantità di oggetti che si trovano al suo interno.
I giardini, le piazzette, le logge, ovunque anche all’aperto si respira arte, ovunque statue ed archi, loggiati in cui ogni rigoroso decoro ha un riferimento ben preciso nella vita del poeta e copie di calchi antichi, l’Ermete di Prassitelle, la Nike di Samotracia, il Prigione di Michelangelo.
Nel parco troviamo anche incastonata come una gemma la prua della nave Puglia.
E poi c’è il mausoleo, nel cui interno, al centro, egli stesso è sepolto circondato dai cippi funerari dei commilitoni che persero la vita a Fiume.
Trascorrere una giornata visitando il Vittoriale è un’esperienza stupenda, una totale immersione nella storia e nell’arte, in un’atmosfera rarefatta che sa incantare e stupire, in una cornice naturale davvero unica, fresca rigogliosa e vitale con il lago, maestosa presenza, che silenzioso rimane ad ascoltare.
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