domenica 7 ottobre 2012

L'evidenziatore tra le pagine #1



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L’incontro quotidiano con la ragazza del tram era una delle cose più emozionanti delle mie giornate. Il resto scorreva come sempre. quei minuti sul tram erano limpidi, una finestra su un’altro mondo. un appuntamento colorato.
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Quell’inverno tutte le mattine quando prendevo il tram per andare al lavoro, trovavo lei già seduta.
Sembrava una nuvola. La ragazza del tram doveva avere più o meno trentacinque anni. Quando il tram arrivava alla mia fermata, prima di salire, mi mettevo in punta di piedi e allungavo il collo per controllare se lei c’era. Se non la vedevo aspettavo quello dopo.
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Non so perché, ma quando pensavo a lei i miei pensieri non avevano mai il punto. Solo virgole. Erano una valanga di parole e immagini senza punteggiatura.
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Scendeva due fermate prima della mia. Ho avuto spesso la tentazione di seguirla, per scoprire qualcosa in più su di lei, ma non l’ho mai fatto. Non ho nemmeno mai avuto il coraggio di sedermi al suo fianco.
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Capitava spesso che i nostri sguardi si incrociassero, la nostra era una complicità tacitamente dichiarata.
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Scriveva. Lo faceva spesso. Scriveva su un quaderno arancio con la copertina rigida.
Chissà cosa scrive? Chissà se ha mai scritto qualcosa di me?” mi chiedevo.
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La ragazza del tram era bellissima. Mi piaceva il suo viso, mi piacevano i suoi capelli, lisci, scuri, tanti. Il suo collo, i polsi e le mani. Al dito portava solo una piccola fede. ...Ma la cosa che mi attirava di più erano i suoi occhi, quello che si vedeva dentro incrociandoli anche solo per un istante. Scuri, profondi, inevitabili.
“Ci si può innamorare di una persona che non si conosce, ma che si vede solamente nel quotidiano tragitto di un tram?”. 
                                                                                            
“Il giorno in più”  F. Volo   

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