lunedì 9 settembre 2013

...lu sule, lu mare, lu jentu

E venne lenta e inesorabile la fine dell’estate, le temperature piano piano scendono e le giornate lentamente si accorciano, il sole ogni tanto si nasconde dietro nuvoloni neri e piove...non nel Salento, in questo pezzo di terra spalmato tra due mari, senza montagne ne colline dove le piogge estive sono rare come quelle invernali e dove ho deciso di trascorrere l’ultima settimana di ferie di questa strana estate. E’ stato molto bello viaggiare in compagnia di un caro amico alla scoperta di questo scorcio di terra pieno di sorprese. In questi giorni Salentini la cosa che mi ha fatto più impazzire è stata vedere nello stesso giorno il sole sorgere e tramontare nel mare, mi affascina sempre lo spettacolo dei milioni di colori che pennellano cielo e mare. Mi è piaciuto tuffarmi e nuotare nelle acque cristalline. Seguire chilometri e chilometri di muretti a secco lungo le strade dell’interno, tra un mare e l’altro. Guardare un altro mare fatto di alberi d’olive e campi coltivati, paesini bianchi e asfalto grigio il più delle volte devastato dalle buche. Respirare ovunque aria di casa, il sapore e il suono dell’aglio e dei pomodori. Qui tutte le pietanze parlano di terra e di sudore e di mare. Tutti i piatti e i vini colorano l’appetito di enormi aspettative appagate a volte in maniera disarmante e semplice. Per finire c’è un altra cosa caratteristica di questa terra così bella da non sembrare vera, che si insinua nella testa, tra i blocchi di pietra leccese, nelle pieghe barocche delle chiese e dei palazzi, nel basolato che ricopre le piazze…è la sua musica, poche parole e tanto ritmo…

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