giovedì 28 novembre 2013

Ricominciare a saltare

Centro città, esterno giorno. Le 08.00, circa. Strisce pedonali davanti alla scuola. Sono in autobus. Attraversano un babbo con una bambina di otto, nove anni. La bimba è vestita da scolara. Come fanno i bambini, tutti i bambini del mondo, cammina saltando. Il babbo cammina e parla (o meglio urla) al cellulare con lo sguardo di chi è un po’ arrabbiato. La bambina se ne frega e saltella. Mentre riparto verso la prossima fermata, penso: quando è successo? Quando la mia testa si è riempita di tutte quelle stronzate? Quando avere qualcosa, fare qualcosa, un problema inutile sul lavoro è diventato un pensiero? Quando ho cominciato a preoccuparmi per delle cose prive di senso? Quando, e soprattutto perché, ho smesso di saltare sul mondo?

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