Se mai un domani dovessi voltarmi e guardare il tempo passato, ricorderò senza alcun dubbio questo 2012 come l'anno dei Maya e la fine del mondo. Ma se dovessi invece guardarlo con occhio, pardon orecchio musicale, che cosa ci ricorderò?
Il termine è tedesco e col tempo è diventato il modo col quale si classificano gli avvenimenti la cui rilevanza è destinata a lasciare una traccia nel tempo. Quello che vedete è lo Zeitgeist di Google per il 2012.
Fin da piccolo ho sempre vissuto il giorno di Natale con una strana sensazione…ricordo con piacere e anche un velo di nostalgia gli anni del Natale a casa dei nonni materni... circa 15 persone intorno ad un tavolo; antipasti, pasta al forno, pollo, carne, panettone... insomma si mangiava senza fine e si giocava a carte e a tombola tutto il pomeriggio.
Tutto questo fino a qualche anno fa...oggi ho 35 anni e qualcosa è cambiato.
C’è chi si fa prendere dalla voglia di cambiare e dimentica la tradizione di stare in famiglia, c’è chi invecchia e non ha più la forza di invitare tutti i figli e i nipoti a passare il Natale insieme... però, a mio avviso, il Natale è sempre Natale e non ha importanza come o con chi lo passi...l’importante è viverlo.
BUON NATALE!!! A tutte le persone che mi leggono, lettori assidui e non, gente che arriva qui per caso o per sbaglio, TANTI AUGURI.
Se mi innamorassi davvero saresti solo tu, l'ultima notte al mondo io la passerei con te mentre felice piango e solo io, io posso capire al mondo quanto è inutile odiarsi nel profondo!
...
Non darsi modo di star bene senza eccezione, crollare davanti a tutti e poi sorridere. Amare non è un privilegio, è solo abilità, è ridere di ogni problema... mentre chi odia trema.
Il tuo sorriso dolce è così trasparente che dopo non c'è niente, è così semplice, così profondo che azzera tutto il resto e fa finire il mondo.
...E mi ricorda che il coraggio non è come questa neve.
Eppure sembra ieri. Quando quel freddo pomeriggio di dicembre decisi di fare il gesto che ha fatto tornare il mio cuore a battere. Per alcuni è il gesto più naturale del mondo. Quello più semplice. Quello più bello. Ma non è per niente facile, anzi. La fanno facile quelli che dicono: ti basta guardarla negli occhi e viene tutto da sé. Ma anche no. Non è così. Sarà facile per te, controllare quei mille battiti al secondo, le mani che ti tremano e la voce spezzettata dall’emozione. Senza parlare della paura del rifiuto. Del non è il momento giusto. Del sarebbe meglio aspettare. Quella scena che hai mille volte visto e rivisto dentro la tua testa. Magari sperando che venga fuori come una di quelle scene da film dove il protagonista appoggia le mani sul viso di lei, scostandole i capelli con un dito mentre con occhi intensi la guarda sussurrandole qualcosa di impercettibile, nel frattempo lei muove lentamente le labbra quasi a ricordargli che non vede l’ora che accada. Magari. Ma non è così. Quei due secondi in cui decidi di fare il gesto più bello e naturale d’amore sembrano interminabili, cerchi di nascondere il panico, ti accorgi che hai le mani sudate mentre la salivazione è già sparita da un pezzo. Ti avvicini a lei con la velocità degna del miglior Casablanca e la baci, sperando che nel frattempo lei rimanga più tempo possibile con le sue meravigliose labbra sulle tue.
Il viaggio è personalità, è cultura, è guardarsi dentro, ascoltarsi. E’ guardare la vita svolgersi, mentre tu stai fermo, ascolti musica, scrivi, pensi, rifletti. Rimpiangere il passato, fantasticare il futuro, è tutto cosi meraviglioso. Il viaggio lo è.
Vi capita mai di svegliarvi rilassati? Niente frenesia, niente nervosismo, niente incazzature con il mondo che vi circonda. Rilassati, tranquilli, osservatori della vita e della giornata che si vi appresterete a vivere. Alle volte ci ricordiamo troppo spesso che siamo noi gli artefici del nostro destino, delle nostre giornate, che ogni singola decisione influenzerà la giornata, il futuro. Quindi perché non affrontare il presente nel modo migliore, viverlo non pensando al passato e tantomeno al futuro. Ora è il caso che mi prepari perché oggi ho un matrimonio che mi aspetta (non vi preoccupate non è il mio, per quello c'è ancora tempo).
Com’è possibile che sia di nuovo già venerdì? Mi sembra che le settimane mi vengano sfilate da sotto i piedi come un tappeto, con me che finisco a gambe all’aria come i cattivi dei film. Gli ottimisti possono leggerla come una prova del fatto che la mia è una vita intensa, però fa un po’ impressione. Ieri sera prima di coricarmi ho fatto la valigia, subito dopo aver finito di scrivere queste righe parto per Corvara, domani c’è il matrimonio del mio amico Ruzza. Le previsioni sono ottime, si ma per sciare, che tradotto vuol dire diversi gradi sotto zero e cielo nuvoloso e, se penso al mio bel completo nero per la cerimonia, so già che patirò tanto freddo...
amo chi non pretende e ti sorride dietro un semplice saluto quelli che non abbassano lo sguardo anche se l'orizzonte è lontano amo i timidi gli insicuri i solitari folli amo chi riesce ancora ad emozionarsi ed emozionare quelli che non nascondono le proprie paure quelli felici di essere e non di apparire amo tutti quelli che entrano da una porta silenziosamente e sempre silenziosamente ne escono quelli che a volte balbettano per non ferire un sogno perché certi sogni sono delicati come foglie in autunno amo quelli che alle feste non ballano perché nessuno li invita quelli che evitano di calpestare un fiore o un'opinione altrui amo noi che purtroppo siamo sempre troppo rari
Run boy run! This world is not made for you Run boy run! They’re trying to catch you Run boy run! Running is a victory Run boy run! Beauty lays behind the hillsRun boy run! The sun will be guiding you Run boy run! They’re dying to stop you Run boy run! This race is a prophecy Run boy run! Break out from society
Tomorrow is another day And you won’t have to hide away You’ll be a man, boy! But for now it’s time to run, it’s time to run!
Run boy run! This ride is a journey to Run boy run! The secret inside of you Run boy run! This race is a prophecy Run boy run! And disappear in the trees
Tomorrow is another day And you won’t have to hide away You’ll be a man, boy! But for now it’s time to run, it’s time to run!
Tomorrow is another day And when the night fades away You’ll be a man, boy! But for now it’s time to run, it’s time to run!
Corri, ragazzo, corri! Questo mondo non fa per te Corri, ragazzo, corri! Stanno provando a prenderti Corri, ragazzo, corri! Correre è una vittoria Corri, ragazzo, corri! Dietro le colline risiede la bellezzaCorri, ragazzo, corri! Il sole ti guiderà Corri, ragazzo, corri! Non vedono l’ora di fermarti Corri, ragazzo, corri! Questa corsa è una profezia Corri, ragazzo, corri! Evadi dalla società
Domani è un altro giorno E non dovrai nasconderti Ragazzo, sarai un uomo! Ma per ora, devi correre, devi correre!
Corri, ragazzo, corri! Questa corsa è un viaggio verso Corri, ragazzo, corri! Il segreto dentro di te Corri, ragazzo, corri! Questa corsa è una profezia Corri, ragazzo, corri! E scompari tra gli alberi
Domani è un altro giorno E non dovrai nasconderti Ragazzo, sarai un uomo! Ma per ora, devi correre, devi correre!
Domani è un altro giorno E quando la notte svanirà Ragazzo, sarai un uomo! Ma per ora, devi correre, devi correre!
Una delle cose che maggiormente ho apprezzato quando sono diventato autista è stata la fine dei rapporti con i colleghi (in senso stretto). Venivo da alcuni anni in un open space che mi avevano un po’ logorato, quelle situazioni classiche da ufficio che da autista non ho più vissuto. Con i colleghi ci si fa “ciao ciao” con la manina quando ci si incrocia, ci si saluta indipendentemente dal fatto che ci si conosca o meno. Incroci il/la collega e gli fai quel ciao ciao con la manina, ricambiato, che fa tanto rispetto e appartenenza. A volte ci scappa pure un sorriso e chi meglio di chi fa il tuo stesso lavoro può capirti, poi chiaramente, c'è anche chi, cascasse il mondo, non ti fa un cenno manco morto. Con i colleghi, magari si fanno 2 chiacchiere in mensa o di ritorno alla fine del turno di lavoro sullo stesso bus. A volte manco ci si conosce per nome. Il contatto quotidiano non esiste …certi colleghi che hai visto oggi magari li incontri nuovamente tra 1 mese. Il paradiso? Alla fine un rapporto di collaborazione quotidiano ce l’hai comunque, varia quasi sempre la persona, ma rimane il rapporto. Con gli anni ho imparato che, nei rapporti lavorativi è importante mantenere una distanza di sicurezza, perché alla fine ognuno pensa solo al proprio interesse personale.
Non può essere vista, toccata, sentita. Essa va percepita e immaginata. E’ il caffè appena svegli, è quel gatorade alla fine di una pedalata, è il rendersi conto di quanto era meraviglioso quel libro che ti ostinavi a non leggere, è quella canzone che ascolti trenta volte durante una giornata, è parlare da soli davanti uno specchio. È una frase inaspettata, che arriva al momento giusto e riesce a farti vedere le cose con la sua giusta prospettiva e che mi fa sentire fortunato di essere tuo amico.
Non esiste miglior occasione di una domenica piovosa e con nessun impegno di lavoro per spegnere il cellulare e passare un pomeriggio a leggere. Ho iniziato con "Ciò che conta è la bicicletta" di Robert Penn,che ho scaricato sul mio Kindle. Poi ho sfogliato e letto altri libri che avevo dimenticato nella mia libreria, tra cui uno di aforismi e frasi celebri di Kahlil Gibran, in cui ho trovato questa frase che trovo meravigliosa: “Il vero amore non è né fisico né romantico. Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà. Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno. La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia”.
Delle volte sento di dover
scappare, di dover
fuggire dal dolore
che tu porti nel mio cuore
L'amore che abbiamo condiviso
sembra che ora sia in un luogo inesistente
ma ho perso la mia corsa
e mi scrollo e mi rigiro
non riesco a dormire la notte
Una volta sono corso da te
ora corro via da te
l'amore corrotto che hai dato
ti ha concesso tutto ciò che un ragazzo potesse darti
ora prendi, poi lasci
non è vita
Devo scappare ora
devo fuggire via
tu davvero non vuoi più nulla da me
tu fai le cose giuste
hai bisogno di qualcuno da tenere stretto
e credi che l'amore significhi distruggere
ma mi spiace io non gioco più con queste regole
….
...
Amore insano
non toccarmi, per favore
non posso sopportare il modo in cui ti prendi gioco di me
ti amo nonostante tu mi faccia del male
ora è guinto il momento di prendere le mie cose e andare
Amore insano
Amore insano
…
Succede che a volte ci sia una giornata lavorativa come oggi che, senza un preciso perché, parte storta e riesce anche a peggiorare.
Capire perché sarebbe già un successo, ma purtroppo non sempre è così facile…
Per fortuna arriva la sera ed con essa la mia consueta lezione di spinning. Entro in sala. Scelgo la bike, la regolo. Stack, stack, il rumore metallico delle placchette sulle scarpe che si agganciano ai pedali, rendendomi un corpo unico con quell’oggetto metallico predisposto a spremere il mio sudore.
Le luci si abbassano, la musica parte e le percussioni incominciano a dettare il ritmo.
Le luci si abbassano, la musica parte e le le percussioni incominciano a dettare il ritmo. Mentalmente durante la lezione metto in off tutti gli interruttori dei problemi del giorno e lentamente mi concentro sulla musica e sui comandi che l’istruttore impartisce dal suo microfonino.
Sulla provinciale Grosseto-Livorno, intanto, un automobile procedeva cigolando.
In fondo, rannicchiato nell’ultima fila, l’unico passeggero guardava fuori con la tempia appoggiata al finestrino.
...
L’autista diede un’occhiata nello specchietto retrovisore: temeva che il passeggero si fosse addormentato.
...
Procedendo da Follonica verso Piombino, la campagna diventa acquitrino e poi sterpaia.
...
Francesca guardava assonnata. L’Enel e la Dalmine-Tenaris torreggiavano in quel tratto disabitato di costa. Tra un canneto e l’altro, tra una pineta e l’altra di Torre Mozza, Riva Verde, Perelli, intercettava il mare navigato a quest’ora dai pescherecci di ritorno.
Adesso che superavano il Gagno e si avvicinavano al Cotone, Francesca poteva distinguere le gru e le ciminiere. I grandi bracci di lamiera e la ruggine dei forni, quelli attivi e quelli spenti.
...
Aveva tanto sonno. Stropicciava gli occhi gonfi, il viso contro il finestrino appannato di condensa. Tornava a casa.
Allo svincolo per il porto, una fila di auto incolonnate procedeva a passo d’uomo. era la coda per imbarcarsi. Le biciclette assicurate con le funi ai tettucci, le moto d’acqua, i windsurf trainati ai carrelli.
...
Se ne stava chiusa fra i sedili vuoti, nel corpo stropicciato. I jeans strappati al ginocchio, le scarpe da tennis e una t-shirt larga. Sobbalzava a tratti sul Menarini arancione degli anni Ottanta. Si teneva accanto lo zainetto con le cose del Gilda, la trousse dei trucchi, i perizomi, i vestitini corti di strass che lasciano la schiena nuda.
...
Francesca sbadigliava, spannava il finestrino con la manica della maglietta. I lunghi capelli biondi raccolti sulla nuca, lo smalto rosso scrostato sulle unghie. Non aveva nessuno spettatore adesso. Eccetto l’autista che ogni tanto la guardava riflessa nello specchietto e si domandava cosa ci facesse, quell’incrocio tra bambina e ragazza, sperduta in autobus vuoto a quell’ora del mattino.
...
L’autobus frenò al semaforo, davanti alla concessionaria Piaggio. Quando fu verde,svoltò a destra verso Salivoli.
Francesca si alzò in piedi, prenotò la fermata. Guardò il lungomare Marconi correre sul finestrino, la siepe di oleandri rosa, le cabine telefoniche prese a sprangate. La luce irradiava impietosa il suo viso sgualcito.
It feels like I only go backwards babe, Every part of me says go ahead, I’ve got my hopes up again oh no, not again. It feels like we only go backwards, darlin’. I know that you think you sound silly when you call my name. But I hear it inside my head all day Then I realize I’m just holding on to the hope that maybe your feelings don’t show.
It feels like I only go backwards, babe, Every part of me says go ahead, I’ve got my hopes up again oh no, not again. It feels like we only go backwards, darlin’.
Sea of all this indecision isn’t me, oh no Cause I decided long ago if that’s the way it seems to go We draw us apart to get to something real
It feels like I only go backwards, darling Every part of me says go ahead I got my hopes up again, no no, not again Feels like we only go backwards darling It feels like I only go backwards, baby Every part of me says go ahead I got my hopes up again, no no, not again Feels like we only go backwards darling It feels like I only go backwards, baby Every part of me says go ahead I got my hopes up again, no no, not again Feels like we only go backwards darling
Ho la sensazione di stare andando solo indietro baby, Ogni mia parte dice “vai avanti” Le mie speranze ritornano, oh no, adesso non più Ho la sensazione di stare andando solo indietro cara So che pensi si sembrare sciocca quando pronunci il mio nome Ma lo sento tutto il giorno dentro la mia testa Poi mi rendo conto che mi sto solo aggrappando alla speranza che Forse i tuoi sentimenti non verranno alla luce
Quello che ho appena terminato è il secondo libro che leggo di questo scrittore giapponese. E’ un libro strano per me, sono abituato ad altri tipi di letture, ma è riuscito ad attirare la mia attenzione, ad incuriosirmi e spingermi ad andare avanti malgrado abbia trovato alcuni pezzi prolissi e noiosi, per il resto è una lettura piacevole, scorrevole e liscia. E' un libro completo tocca tutti gli argomenti, la morte, la storia, la religione, la violenza, la famiglia e l'amore. I personaggi che tessono la trama di questo libro sono due, uno femminile e uno maschile. Aomame, con un’infanzia non facile, donna carismatica e affascinante, una killer professionista fredda, uno sguardo glaciale, calcolatrice e perfezionista fin nei minimi dettagli. Una donna dalle mille sfaccettature, corpo minuto, un fascio di tendini e muscoli pronti a scattare, brava nelle arti marziali. Ma nello stesso tempo sa essere sensuale e affascinante con le sue prede e con il sesso maschile. Innamorata fin da bambina di Tengo. Tengo un uomo complicato, insegnante di matematica e scrittore, segnato da un’infanzia difficile, nel suo mondo entrerà una ragazzina dislessica Fukaeri che gli cambierà la vita, dovrà riscrivere un suo romanzo molto particolare e pericoloso “Crisalide D’Aria”. Un uomo di corporatura massiccia ma con uno sguardo che ti trasmette sicurezza. Innamorato fin da bambino di Aomame. Ho notato una piccola differenza tra i capitoli di “Aomame” e quelli di “Tengo” sembrano quasi scritti da due persone diverse. I capitoli di Aomame sono molto scorrevoli, anche nelle descrizioni essenziali molto coinvolgenti, mentre quelli di Tengo risultano un pochino più noiosi, le descrizioni troppo lunghe e dettagliate, naturalmente è un'impressione personale. I due personaggi vivono in due mondi o meglio anni paralleli, Aomame si trova nel 1Q84 sembra quasi uguale al 1984 ma con qualche differenza di fatti accaduti, con due lune, a primo impatto passano inosservati solo guardando bene i dettagli ti accorgi delle diversità. Invece Tengo vive nel vero 1984. Aomame e Tengo erano compagni di scuola all'età di 10 anni poi le loro vite hanno preso strade diverse ed ora hanno tutti e due una cosa in comune senza saperlo la Setta Religiosa “Sakigake” e “I Little People”(piccoli esseri che creano una crisalide d'aria) ma con due motivazioni diverse. Lei deve uccidere il “Leader” della Setta e lui deve proteggere la figlia del “Leader”. Aomame e Tengo si cercheranno? Riusciranno a trovarsi? I Little People? La Sakigake? Buona lettura.
Ieri ho aperto per la prima volta un libro di carta dopo diversi mesi di lettura assidua con il Kindle.
Non ero più abituato ai caratteri minuscoli, alla seccatura di dover utilizzare due mani per tenere un libro aperto, all'impossibilità di sottolineare con un click.
Con il Kindle “touch” non esiterei a dire che è stato "amore a primo utilizzo". Sono entusiasta. È semplicissimo da usare, è comodo (volendo sta in una tasca), mi permette di portarmi dietro più libri in soli 170 grammi e ha batterie che durano abbastanza da farmi dimenticare di doverlo caricare.
Certo, il libro ha sempre i suoi vantaggi: la carta è un'altra cosa rispetto allo schermo e-ink, puoi sfogliarlo passando dall'introduzione a un capitolo e viceversa in meno di un secondo e la bellezza della copertina non ha paragoni rispetto alla freddezza del Kindle.
Nonostante ciò, dopo dieci minuti di lettura mi sono messo al computer a cercare l'edizione elettronica del libro che stavo leggendo...